martedì 20 marzo 2018

                                                   



AAA: Ci siamo trasferite in un altro posticino.... Have a look at www.iposticini.com !!!!!!

mercoledì 17 gennaio 2018



Ebbene si, fra i buoni proposti di questo 2018 c'è anche una grande sorpresa, non solo per noi #posticine ma sopratutto per tutti voi che ci seguite sempre ❤ STAY TUNED!

#comingsoon #newproject #newwebsite #newlife #iposticinilovers










mercoledì 3 gennaio 2018

Pinturicchio 40



Freddo terribile in questo dicembre romano più invernale che mai. Ma, appena varcata la soglia del Pinturicchio 40, ci troviamo avvolte non solo dal calore di un posticino estremamente accogliente, ma anche dal profumo di una pagnottella appena sfornata per noi. Ancora non lo sappiamo, ma servirà ad accompagnare una suprema degustazione di olio vesuviano dell'azienda Don Angelo e di burro di Normandia.






IL LOCALE
Mentre decidiamo dove accomodarci, indicise tra il divanetto Chesterfield o la panca in legno, ci accorgiamo del meraviglioso disegno sulla parete alle nostre spalle: una sezione in bianco e nero di un tram appartenente ad epoche passate e un riquadro del quartiere "Prati - Delle Vittorie". Il tema del tram, ci spiegano, richiama il passaggio di questo antico e romantico mezzo di trasporto, che ancora scandisce i tempi lenti in Viale del Pinturicchio, accompagnati dai suoni retrò dello scorrere sulle rotaie e dalla campanella che ne annunciavano l’arrivo. Qui passa la linea 2, la più breve delle reti tramviarie di Roma, dove il tram è presente dal 1877. Stasera ci viziamo con un viaggio nel gusto d'autore.





 LA CUCINA
Aperto nel 2013, da quest'anno il Pinturicchio 40 ha dato una nuova svolta alla sua offerta gastronomica grazie all'importante collaborazione con lo chef Eduardo Estatico - proveniente dal JK Place, Capri - il quale trae ispirazione dalle sue origini culinarie partenopee - contamindandole con gli effluvi delle cantine laziali, attraverso una carta dei vini, sapientemente selezionata dal sommelier di fiducia Bonny Ferrara. Nel menù, infatti, troviamo un continuo dialogo tra la gastronomia romanesca e quella napoletana. Come ci spiega lo chef, mentre Napoli, città di mare, di accoglienza, di scambio rappresenta la tradizione posta come fondamenta del Pinturicchio 40, Roma ricopre il ruolo di città ospitante e accogliente.
Comincia il nostro viaggio all'insegna della contaminazione con grissini artigianali, come comanda la tradizione napoletana, abbinati alle prime bollicine della serata dello Champagne Jacquesson 735, l'unico non millesimato al mondo. Proseguiamo con ceviche di spigola, marinata con limone e peperoncino, gambero in tempura su emulsione di fragoline di bosco e scarola. 
Già dall'antipasto notiamo il genio partenopeo che si rinnova con commistioni decisamente insolite, ma azzeccatissime.
Per concludere come si deve l'antipasto, arriva uno dei nostri piatti tradizionali preferiti: la genovese. Con la lettura personale dello chef, si intende, che la propone in un crocchè - dalle fattezze che ricordano il companatico - servito con aceto balsamico su una compostina di cipolla ramata, fondutina di provolone e polvere di cannella: le nostre papille hanno fatto festa.
Si prosegue con il primo piatto - un raviolo di patate e baccalà, su centrifugato di sedano e sentore di mandarino - e con il secondo: spigola di mare, cavolfiore e arancia. Il tutto accompagnato dalle gradazioni alcoliche dell'uva proveniente dalla cantina laziale Omina Romana.
L'apice della cena arriva con il dolce: un duetto nel piatto, meraviglioso alla vista, ancor più al gusto, composto da "cassatina all'arancia, capperi di salina e pistacchio di Bronte" e una mezza sfera al cioccolato, con al suo interno una rivisitazione del Mont Blanc.
Così, su questo tram avanguardistico e chimerico, contraddiciamo quella che è l'idea di un percorso definito, di una strada già tracciata attraverso un incontro di sapori inediti e commistioni fuori dal comune.
D'altronde si sa, viaggiare apre la mente, e, a questo punto, anche il palato.










STREET STYLE
Si sa, il calore napoletano crea subito un'atmosfera familiare e festiva. Quindi perché non riprenderla anche nell'abbigliamento?
Azzeccatissima, quindi, una bella maxi gonna in tartan rosso di P.oupette abbinata ad un bel maglione a collo alto di Vicolo, attualissimo con una scritta sopra, ma perfetto anche senza.
Scarpe? Potete tranquillamente spaziare da uno stivaletto ad una sneakers.


PREZZO
Ricordandoci che stiamo parlando della creatività dello chef Estatico e dell'ingegnosità dei suoi piatti, i prezzi sono davvero accessibili. Non ci credete? Andate a sbirciare sul sito.




Viale Pinturicchio, 40 - 00196 Roma
Tel.: 06 322 7310
Sempre aperti. Chiusi solo dal 7 al 20 agosto e tutte le domeniche di luglio e agosto.
Email: info@pinturicchio40.it
www.pinturicchio40.it

venerdì 16 gennaio 2015

20mq



Ma vi rendete conto che non riusciamo mai ad incastrarci di questi tempi? E' circa un mese che non ci  vediamo. Che donne impegnate! Direi che urge assolutamente un summit per noi.
Finalmente, dopo svariati tentativi, siamo riuscite a scegliere il giorno ma soprattutto la location. Che dite del 20mq? E' comodo, si trova parcheggio facilmente, ma sopratutto è veramente un gioiellino di posto.
E così, armata di guanti, cappello e lucette notturne, mi sono messa in sella alla mia amica  bicicletta e mi sono avviata aldilà del ponte.

IL LOCALE
Arrivando dalle strade a grande impatto architettonico, dove fanno capolino le tartarugone dell'Auditorium  e la rigidità delle forme del MAXXI, siamo accolti da una pioggia di mattoncini di legno dai quali emerge la tinta rosso fuoco che ci ricorda la cubatura che calpesteremo. Ed è proprio in questi pochi metri quadri di suolo che l'Architetto Massimiliano Rubcich ha voluto disegnare il concetto di accoglienza insieme a quello di innovazione. Entrando in questo piccolo grande cubo si percepisce immediatamente la prima particolarità, siamo dentro uno store-caffè: mentre sulla destra si erge il bancone (composto sempre da cubetti) illuminato da corde-lampade, sul lato sinistro del locale sono esposti, con sapiente accortezza, tanti piccoli oggetti ricercati (dai sotto bicchieri in legno lavorato, ai porta ipad in stoffa, dalle lampade con forme bizzarre, ai quaderni in carta riciclata).
Da provare anche lo spazio all'aperto dove, anche per i più freddolosi, è possibile gustare un bicchiere di vino avvolti da morbide copertine di lana mélange.


LA CUCINA
All'interno di questa piccola ma accogliente metratura è possibile iniziare la giornata in perfetto stile London-breakfast, per poi fermarsi a pranzo con insalatone al buffet, centrifughe e nettare di frutta bio, ma anche all'ora del thè (momento, a mio avviso, più adatto) per chiacchierare davanti a tanti piccoli dolcetti sfiziosi (anche kosher) custoditi in magnifiche ampolle di cristallo, per poi terminare con gli aperitivi organizzati in maniera  davvero curiosa (coppette di farro e speck, mini vellutate di patate e porri, bocconcini di pollo fritto da immergere in qualche salsa dal sapore forte). La chiusura serale è prevista attorno alle 22.30 ma di certo è stata pensata per affrontare al meglio la mattina seguente.

STREET STYLE
Leitmotiv dell'ambiente sono gli incastri di forme, i giochi di colore e la stravaganza. Se fossi un'uomo oserei anche io il papillon di legno e pois sui calzini, come elegantemente indossati dal personale.

ATTIVITA' LUDICHE
"Due chili di carciofi, un pò di prezzemolo e mi aggiunga anche quella poltrona di Philippe Stark. Un caffè, un tavolino e due lampade da soffitto"...come sapientemente è annotato sul sito web del locale, 20 mq offre la possibilità di conciliare il buon cibo con il design e lo shopping, si perchè tutto ciò che si trova in ogni angolo del piccolo cubetto è acquistabile, salvo ahimè i simpatici camerieri. Volendo, prima di andare via, ci si potrebbe sfidare ad una partitina a calcio balilla, con pupazzetti rigorosamente di cartone riciclato.

PREZZO
Rapporto qualità prezzo ottimale: per il pranzo a base di carne bio ce la caviamo con 10 euro, per l'aperitivo stravagante rimaniamo sugli 8 euro.

Via flaminia n. 314/c



Orario: lun – sab 8:00 -22:30, chiuso la domenica.
Tel. 06.31052302






lunedì 10 novembre 2014

Baja



Driiiin driiiiin. Squilla il telefono, era Giulia: "Fra ma dove sta sto barcone? Guarda che l'hanno chiuso da un pezzo". "Giulia mettiti gli occhiali e affacciati dal ponte della metro!".
In effetti a molti di noi il nome Baja ricorda le feste liceali con musica sparata a palla, le macchine parcheggiate sotto gli argini del Tevere (quando ancora si poteva) e le scalette sudice e poco illuminate che portano giù. E invece, se ora ci si affaccia dal ponte Regina Margherita, si nota tutt'altro posto: legno accogliente sotto i nostri piedi, divanoni da barca con qualche scalmo appoggiato qua e la, pareti di vetro che lasciano libero lo sguardo sul fiume.
Quella sera Giulia si è dovuta ricredere mentre noi sorseggiavamo birra sulla prua del Baja, pronti a salpare per qualche isola romana.



LA CUCINA
Il Baja è un vascello tutto fare. Si perchè, si può scendere sotto le rive del biondo Tevere (che poi tanto biondo non lo è più) a qualsiasi ora, dalla colazione, al brunch (da provare assolutamente la domenica, arrivandoci magari in bicicletta) all'aperitivo, alla cena e al dopo cena.
Ovviamente, nel pieno rispetto dell'ambiente marinaro, i piatti forti sono quelli di pesce. Da assaggiare obbligatoriamente gli anelli di calamari grigliati accompagnati da una vellutata di ceci. Ma gli chef del barcone sono attenti anche agli amanti delle tagliate di manzo (qualcuno qui si potrebbe sentire chiamato in causa, vero?).
Dulcis in fundo, all'ora di pranzo, i cuochi marinai del Baja si trasformano anche in perfetti agricoltori, attenti ai palati più esigenti, servendo pietanze esclusivamente Bio, in collaborazione con VogliadiBio.



ATTIVITA' LUDICHE
Il Baja è molto di più che un semplice ristorante galleggiante. A bordo del Baja, infatti, ogni domenica viene servito un brunch internazionale a tema (domenica scorsa ho assaggiato delle empanadas degne dei miglior ristoranti di Buenos Aires), con piccoli sconti per bambini e per tutti coloro che arrivino in sella alla propria bicicletta.
Inoltre si possono organizzare feste, cerimonie e serate danzanti sotto coperta.



STREET STYLE
D'estate è d'obbligo maglietta marinara a righette bianche e blu con ai piedi espadrillas color corda. 
D'inverno è rilassante sorseggiare un infuso caldo, affacciati dalla balaustra del vascello, quando il sole inonda di luce la plancia di prua, con addosso una sciarpona calda che ricorda vagamente i vecchi lupi di mare che solcano le acque del nord.


PREZZO
Abbordabilissimi (per rimanere in tema) i prezzi che accompagnano i piatti, sopratutto per quelli di pesce, come, ad esempio, il carpaccio di polpo con dadolata di patate e vinaigrette al limone sui 12 euro.



Banchina Lungotevere Arnaldo da Brescia.
Aperti tutti i giorni, compresi i festivi fino alle 01.00 p.m.

www.bajaroma.it

www.facebook.com/pages/Baja






mercoledì 5 novembre 2014

Inofficina





No non mi andava affatto di uscire, proprio no. Uno di quei sabato sera dove vorresti stare sotto le coperte a guardarti un filmetto mentre la città pulsa, mentre tutti si riversano per le strade anche solo perchè è sabato sera: dai che fai non esci??? Poi suona il citofono "dai amore scendi".
Controvoglia mi trascino verso le scarpe, me le infilo ed esco.
Dove si va? Non ti dico niente, solo la zona Pietralata! Già mi stavo iniziando a svegliare, ad uscire dal torpore della pigrizia serale, verso un quartiere dove nessuno bada a cosa indossi, dove puoi liberamente trovare la baracchetta con i panini salciccia e cicoria più buoni della Capitale.
Nel piccolo parcheggio interno solo moto di grossa cilindrata, cerchioni scintillanti e caschi fiammeggianti. Infatti, varcando la soglia dell'Officina, si intuisce di esser dentro una realtà riservata esclusivamente ai centauri muniti di jeans strappati e giubbotto di pelle nera. E' la sede di un ex officina meccanica, recuperata tramite l'utilizzo di accessori originali trovati con l'aiuto di una cooperativa di carcerati milanesi (come si legge su facebook). Sui muri sono appesi pezzi di vecchie moto, ci sono graffiti e murales da periferia e il tutto accompagnato da camerieri estrosi e simpaticissimi.


CUCINA
Il piatto forte, a mio avviso, sono le pepite di pollo allevato a terra, fritte e accompagnate con delle maionesi rivisitate in una maniera pazzesca dallo chef : ne avrei mangiate a palate (testimoni i miei amici del corso che ho portato una seconda volta a cena qui). Inoltre si possono assaggiare dei kebab ed hamburger ricchissime, accompagnandoli con delle crocchette innovative e succulente.



STREET STYLE
E' d'obbligo indossare almeno un' accessorio di pelle (possibilmente nera) per andare d'accordo con l'ambiente meccanico. Un must: arrivare a bordo di una ducati monster 696, possibilmente accompagnati da un aitante centauro di bella presenza.


PREZZO
Nella norma. Per le pepite di pollo è consentito di certo il bis.


Aperto tutte le sere. Consigliata la prenotazione.

Via Mesula 12.

https://www.facebook.com/pages/Inofficina




mercoledì 22 ottobre 2014

Mus caffé





Lezione noiosissima, gente che sbadiglia, professore alla cattedra con voce monotono e io mi accascio lentamente sulle ginocchia. Sono le 13.00, fame: che facciamo? Guardo Giulio con fare supplicante. Mannaggia e pensare che era venuto per sentire una lezione, a loro detta, interessante. Ma cosa c'è di più bello che uscire di soppiatto dall'aula e trovare una Roma luminosa e viva che ti aspetta lì fuori? Ti porto io in un posticino come si deve per riprenderci dalle parole soporifere sulla procedura civile.
A due metri dalla Cassazione (per tutti coloro che come me si trovano a bazzicare per le zone dei tribunali costretti dal duro mestiere del praticante) in via Marianna Dionigi, si trova infatti questo angoletto delizioso dove staccare per un'attimo la spina (la pausa pranzo è sacra), mangiare cibi sani (e non i classicissimi pezzi di pizza che ti si ripropongono nel pomeriggio) e riposare (anche gli occhi) coccolati dal verde mela che ricopre gran parte delle pareti.


LA CUCINA
Da un ambiente così accogliente non ci si poteva aspettare altro che un bel piatto di polpettine proprio come le fa la mamma, arricchite con una montagna di verdure. La peculiarità di questo posticino sta proprio nella cucina genuina che accompagna i propri clienti dalla mattina a colazione fino all'ora della merenda. Un indirizzo da conquistare: a mezzogiorno fa da ristorante e, nel pomeriggio, da sala da tè.


ATTIVITA' LUDICHE



STREET STYLE
Pieno stile shabby con boiseries di legno bianco, pareti verde pallido, lavagne promemoria. Un'atmosfera davvero accogliente, sopratutto a pranzo. Ottima scelta per tirarti su dopo ore di lezione.


PREZZO
Piatti unici abbordabili, compresi di pizza bianca calda e acqua. Direi che con 8 euro siete più che sazi per un pranzetto nel cuore di prati.


Aperti dal lunedi al venerdì dalle prime ore del mattino fino alle 19.30.
Sabato mezza giornata.
Domenica riposo.

lunedì 8 settembre 2014

La Maisonette Ristrot




Era un venerdì insolito di inizio settembre, dove nessuno dei miei amici aveva voglia di uscire, dove nessuno rispondeva alle proposte, come se ci fossimo già tutti incupiti all'idea di riincanalarsi  nella solita routine cittadina, come se, tutto ad un tratto, l'autunno fosse piombato su di noi. 
Nessuno, tranne il mio Matteo e la mia meravigliosa compagna d'avventure (in questo caso gastronomiche) Chiara.
Così, facendo affidamento solo sul mio spirito curioso, ci siamo catapultati nel traffico tiberino, avendo come unica meta il recente "ciber" collegamento che illumina e modernizza tutto il quartiere di Garbatella, il maestoso ponte bianco dell'Architetto Del Tosto. Ed è proprio questo aereodinamico elemento architettonico che domina il panorama attorno alla Maisonette, stagliandosi imponente sopra gli alberi di fichi, sopra al dondolo in ferro battuto, sopra gli attrezzi da lavoro, sopra le piccole tegole color mattone che ricoprono il Ristrot. Si perché scendendo le scalette che da via Giacinto Pullino conducono al porticato della Maisonette, si coglie immediatamente il contrasto che c'è fra gli edifici squadrati ed asettici tipici della zona industriale di Ostiense e le forme accoglienti e rustiche della Garbatella vecchia.
Sedendomi sul dondolo bianco, all'ombra di un ospitale alberello, sorseggiando un buon bicchiere di Chianti del 2011, mi sono sentita per un attimo proiettata indietro di 60 anni, nella tranquilla vita di periferia romana che una volta si svolgeva alle porte della capitale.



LA CUCINA
Il Ristrot, sorto dalla restaurazione di una piccola casetta sulla vecchia via Ostiense, riesce a conciliare a meraviglia l'antico con il moderno, l'aspetto rustico con il design urbano, il tutto non solo tramite l'arredo ricercato da un attento proprietario, ma anche mediante ingredienti semplici ma ben studiati per accontentare altresì i palati abituati ai sapori di una volta (non a caso ho notato una lunga tavolata di teste brizzolate). Crostino di straciatella di burrata, pomodorini semi secchi e alici; baccalà in pastella di birra, humus, patate e tanto altro.
La Maisonette vi accoglie non solo per sfamarvi nelle ore classiche del pranzo e della cena, ma anche per regalarvi delle merende pomeridiane (o per i più volenterosi anche intense ore di studio, con wifi annesso) insieme a squisiti dolci home made fatti sul momento (sufflè al cioccolato con crema inglese al pepe verde vanigliato: cioè, non so se mi spiego).



ATTIVITA' LUDICHE
Oltre a serate radical-trandy dove scambiare due chiacchiere con gli artisti che popolano il quartiere Ostiense, ogni martedì sera La Maisonette ricrea un piccolo angolo jazz dove farà da principe il sassofono di Gianluca Vigilar accompagnato dai sui musicisti.
Altra particolarità, che durerà però solo fino al 17 settembre, è la rassegna cinematografica "Uno sguardo dal ponte" che il Ristrot offre, proiettando sui murales vecchie pellicole.



STREET STYLE
Meglio rispettare l'eleganza easy chic tipica di chi frequenta le sponde del biondo Tevere. Un consiglio: evitare come la peste il rosso (il colore delle pareti) se non volete passare completamente inosservati.



PREZZO
Moderati con porzioni non troppo abbondanti. Suggerimento: abbinare le polpettine con qualche antipasto.


Aperti dal martedì alla domenica, con orario continuato dalle 10.00 del mattino fino alle 2.00 di notte.
Lunedì riposo.
Utile l'ampio parcheggio esterno.




domenica 7 settembre 2014

Prati Urbani



Ore 23.30. Ero in super ritardo per raggiungere le mie amiche. Correvo attraversando il groviglio di vie a scacchiera tipiche del quartiere Prati, nel tentativo di trovare il locale dove ero attesa. Tutto ad un tratto eccolo li che spunta luminoso dalla assopita via Pierluigi da Palestrina: Prati Urbani. Già il nome ha portato la mia mente a fantasticare su quei vertiginosi terrazzi newyorkesi immersi nella giungla cittadina. 
Sono entrata tutta trafelata, sicuramente con i capelli più arruffati del solito (in effetti ci vuole poco) e ad accogliermi all'entrata, oltre le mie bionde, c'era una fresca parete di muschio verde acceso, che mi ha riportato alla memoria l'angoletto dell'orticello ordinato di mia nonna. D'altronde quale miglior modo per amalgamarsi con il quartiere se non quello di Prati verdi appesi? 
Ma la sorpresa delle sorprese, che mi ha fatto sentire coccolata, non è stato tanto il cameriere che mi ha servito immediatamente, senza che io aprissi bocca, un bicchiere d'acqua gelata aromatizzata da una fettina di cetriolo (ero tanto sconvolta? chissà), quanto, udite udite, un quadratino di plastica scoppiettante, si proprio quello utilizzato per imballare la merce fragile, motivato come "antistress"!

E si, perchè nell'atmosfera di Prati Urbani il must è rilassarsi, distendersi, allentare le cinghie delle responsabilità che quotidianamente ci stringono. Infatti, proprio per conciliare al meglio la nostra serenità con l'ambiente che ci circonda, Prati Urbani mette a disposizione dei propri clienti un servizio di Bookcrossing”, ideato negli USA, che da la possibilità di scambiarsi libri. Basta prenderne uno tra quelli sugli scaffali, lasciandone un altro a piacere.



LA CUCINA
Soffermandoci sull'aspetto gastronomico, Prati Urbani cerca di offrire un piccolo angolo silenzioso dove far riposare anche il palato, proponendo piatti genuini, semplici ma ricercati nel gusto e nell'aspetto. Per non parlare poi dei raffinati cocktail elaborati dal bartender e serviti ognuno con un calice diverso, a seconda dei gusti e dei colori.



ATTIVITA' LUDICHE
Come sopra accenato, questo fantastico cantuccio, se vogliamo anche un po' bucolico, offre la possibilità di fermarsi a leggere libri su delle comode poltroncine hi-tech e, una volta terminata la lettura, scambiare con il vicino di salotto, tramite l'attività di "bookcrossing".



STREET STYLE
E' incredibile quanti prataioli si trovino in questo posto!
Richiamando il taglio dei caffè svedesi, Prati Urbani riesce a dare un tocco di cosmopolitismo anche al vecchietto che entra solo per leggere il giornale, donando energia a questo quartiere che da tanto la bramava (parola di una prataiola doc). 
Insomma da non meravigliarsi se anche la stizzosa Regina Elisabetta si sedesse a navigare con il suo Mac.



PREZZO
Il menù é stato architettato per soddisfare ad ogni ora del giorno anche i palati più fini. I prezzi, quindi, sono rispettosi delle creazioni dello chef.
La selezione di piatti varia dalle colazioni italiana ed internazionale, passando per piatti nati dalla fusione della cucina tradizionale italiana con il finger food per arrivare a cocktail home-made.





Aperti dalle 7 a.m. alle 2 a.m no stop, sette giorni su sette.
Sabato e festivi dalle 5.30 p.m. alle 2 a.m..
www.facebook.com/pages/Prati Urbani

Lanificio Cucina



Quando quella sera Iaia mandava furtivamente (ma nemmeno troppo) foto al mio fidanzato, dicendogli che doveva assolutamente portarmi nel luogo in cui era a cena, si era dimenticata, che ero stata io la prima a suggerirglielo. 
Quando entri al Lanificio Cucina non sai bene se sentirti Alice che entra nella tana del Bianconiglio, o di essere stato scaraventato di colpo nell'emporio di un vecchio artigiano. Sarà che, fanciullescamente, mi stupisco ancora delle piccole cose, fatto sta che sono stata tutta la sera con la faccia ebete di una bimba con il suo zucchero filato in mano, che prega il papà di fare un altro giro sulle giostre con i cavalli.
Biciclette appese al soffitto, vecchie poltrone da Barber Shop, vasche da bagno abbandonate negli angoli, persino vecchi banchi di scuola. Al Lanificio non stupitevi di trovare un semaforo accanto ad una toletta di fine '800. E sì. La cosa più pazzesca è che potete comprare, girovagando per il locale, tra una portata e l'altra, tutto ciò che è sotto i vostri occhi.


Nato dal recupero di una vecchia fabbrica di lana, sulle sponde del fiume Aniene, è un perfetto connubio fra epoche passate ed alta cucina. E' un perfetto esempio di come il concetto di vecchia osteria si sposa con la modernità, dove non bisogna preoccuparsi se la forchetta sia abbinata al cucchiaio, o se il cestino del pane sia un vecchio stampo da budino. 
Anche la cucina è un impeccabile ossimoro fra i piatti di una volta e le rivisitazioni degli chef.



LA CUCINA
Il Lanificio Cucina vi sveglia la mattina con un bel caffè bollente, il suo assortimento di dolci e, per i più esigenti, succhi di frutta biologici come se non ci fosse un domani.
Si passa poi al pranzo, dalle 12:30 alle 15:00, e ci si siede a tavola per la cena dalle 20:00 alle 23:00. Consigliamo vivamente di prenotare.

Il brunch, ogni sabato e domenica dalle 12:00 alle 15:00, ancora non è stato testato, ma siamo sicure che non deluderà le aspettative. contiamo di poterne scrivere a breve. stay tuned.



ATTIVITA' LUDICHE
Lanificio Orto presenta Feria: tutti sul tetto del Lanificio, tra cocktails, barbecue, musica e giochi. Entri come Megan Fox per un tranquillo aperitivo, esci devastata alle 2 di notte, con la serenità di Loredana Bertè che duetta a Sanremo con Gigi D'Alessio.

http://www.lanificio.com/feria-il-menu.html



STREET STYLE
In un luogo dove non troverai mai due sedie identiche allo stesso tavolo, e dove biciclette e velocipedi regnano sul soffitto nemmeno fossero lampadari, l'abbigliamento non ha eccessive pretese.
Anyway, hipster, accorrete numerosi.



PREZZO
Il nostro Lanificio Cucina si conquista la fascia medio-alta, ma vista la qualità del cibo, ne vale assolutamente la pena (fosse anche solo per il pane all'uvetta servito nello stampo da budino).



http://www.lanificio.com


supplì cacio e pepe aromatizzato al lime su letto di rape rosse

Orecchiette con pesto di misticanza vongole, aromatizzate con una particolare tipologia di the nero, che conferisce quella nota affumicata che mi piace da matti

pane con peperoni-uvetta-olive